- Regia
- Stefano Genovese
Nato come idea per una serie televisiva, Avenue Q debutta off-Broadway nel 2002. Dopo un solo anno va in scena a Broadway dove riceve ben 3 Tony Awards, l’equivalente teatrale degli Oscar cinematografici. La maggior parte dei personaggi sono dei pupazzi fatti vivere da attori che recitano, cantano e ballano in scena insieme ai loro alter ego di pezza.
La location è una qualunque metropoli contemporanea dove trovare casa non è facile, soprattutto se si hanno pochi soldi. Se sei ricco, puoi permetterti una casa in Avenue A. Altrimenti non ti resta che allontanarti dal centro, cercando in Avenue B, poi in Avenue C, Avenue D… I nostri eroi vivono in un sobborgo molto lontano dal centro, Avenue Q appunto. La trama è una sorta di spaccato di vita di questo gruppo di amici-vicini di casa dove le diverse storie si intrecciano affrontando temi quali l’amore, il lavoro e la carriera, il razzismo, l’omosessualità… temi trattati in modo comico, sdrammatizzando il tutto in divertenti siparietti “Politically UNcorrect”.
Uno spettacolo di pupazzi che piace molto al pubblico adulto, il cui humor più che ai vecchi Muppet americani si rifà a quella nuova comicità il cui passo è stato segnato finora dai vari Simpson, Griffin, South Park. Grazie al fatto che i protagonisti sono innocenti pupazzi, si può parlare di temi scottanti in modo sereno e libero. Il tutto raccontato attraverso bellissime canzoni e continue situazioni comiche. Nato negli Stati Uniti, Avenue Q è già stato presentato in Inghilterra, Svezia, Canada, Finlandia, Filippine, Israele, Messico e Singapore.